Poesia Pagana: l’apice dell’inverno
- Rachele Trezzi
- 5 dic 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Manca meno di un mese al solstizio d’inverno, qui, nell’emisfero boreale. Siamo in un tempo vasto e sacro, quello del buio, della notte. Nelle regioni più settentrionali del nostro emisfero, sopra il circolo polare, il sole è tramontato verso la metà di novembre e non sorgerà più fino alla fine di gennaio[1].
Ci stiamo avvicinando ad un momento di inversione, di rovesciamento. Fino al 21 dicembre (circa) la durata della notte aumenta; toccando l’apice della crescita, con il solstizio, questa si arresta e il ciclo si inverte: la luce ricomincia a prendere spazio. Nel Tao, magnifica rappresentazione pagana di questa legge astronomica, il solstizio cade nel punto di massima energia yin, quando la notte è più ampia e scura. In tutta questa oscurità troneggia quel cerchio bianco, a segnalare l’invincibilità della luce.

Per il calendario cinese, a cui il Feng Shui fa riferimento, siamo nel mese del Topo, in cui predomina l’energia Acqua, nella sua variante Yang: pioggia, grandi masse d’acqua (grandi laghi, mare, oceano), torrenti molto rumorosi. E’ l’apice dell’inverno, della notte, l'apice dello Yin. L’energia del Topo è nascosta, rapida, molto concentrata, come quella luce piccola, ma invincibile, in quell’oceano di notte scura. Non si tratta di una lotta tra luce e oscurità, ma di una danza, una cresce al decrescere dell’altra e raggiunto un limite i ruoli si invertono.

Il tema dell’inversione è presente anche nelle tradizioni pagane occidentali. Nella religione romana, in questo periodo erano festeggiati i Saturnali, durante i quali venivano celebrati sacrifici, offerti doni, e l’ordine sociale era sovvertito, come in un grande carnevale. Questo perché si credeva che durante l’inverno le divinità degli inferi, Saturno e Plutone, vagassero per la terra, lasciata libera dagli uomini a causa delle condizioni atmosferiche avverse. Per placare queste divinità si offrivano doni e feste in loro onore, per indurle a tornare nell’aldilà, dove avrebbero protetto le campagne e i raccolti per la stagione estiva.

Un altro esempio, lo possiamo trovare nella tradizione pagana nordeuropea, in cui si festeggiava Yule; le celebrazioni iniziavano al solstizio e proseguivano per dodici giorni, accompagnando così la ri-nascita della luce. C’è una sapienza antica in tutte queste tradizioni pagane, legate alla Terra e ai suoi ritmi.
Io trovo affascinante che il Taoismo, a cui si rifà il Feng Shui, associ a questo momento l’energia Acqua. L’Acqua rappresenta il fondamento di tutto il sistema corpo-ambiente, e ogni disturbo connesso a questa energia si può ripercuotere, in modo più o meno importante, a tutte le altre logge/energie. L’Acqua è come il palo centrale della nostra tenda/casa/corpo che regge l’intera struttura. Non è un caso che, sempre all'energia Acqua siano associate, nel corpo, le ossa, il nostro scheletro. L'Acqua é una nostra potentissima radice, si manifesta come una forte energia diretta verso il basso, che rafforza il nostro contatto con il terreno e ci consente di mettere radici nella terra, per ricevere e nutrirci di ciò che l’ambiente ha da offrirci.

E lo stesso accade nella casa, un’energia Acqua debole non ci consente di radicarci come potremmo e di sentirci al sicuro come vorremmo. Siamo Sapiens, siamo natura, e abbiamo bisogno di cibo e di riparo per sopravvivere e sentirci al sicuro. Quando questo non avviene, ci assale il demone della paura, l’emozione connessa proprio all’elemento Acqua. Per la paura tremiamo, ci sentiamo volare (vertigini), ci blocchiamo come congelati o diventiamo violenti. Se la paura persiste l’energia Acqua si danneggia sempre più, e noi ci troviamo con sempre meno risorse per affrontare le sfide del mondo e della vita. Se invece l’Acqua è vigorosa abbiamo la certezza fisica di avere risorse sufficienti per vivere e gestire cambiamenti. Come si collega questo alla poesia pagana? Siamo Sapiens, se il raccolto non è stato buono, non avremo provviste (quindi risorse) sufficienti per attraversare l’inverno e vedere un’altra primavera. E senza il riposo vegetativo (energia Acqua) la terra non potrà dare i suoi frutti, indispensabili per la sopravvivenza.
Convivere con la scheletricità di questa stagione e i presagi e le paure ataviche che ci risveglia, non é semplice. Per questo Sapiens nella sua lunga storia si è creato riti e feste di compensazione. E' anche una questione di equilibri energetici sottili. Quando un'energia è così radicale e intensa diventa imperativo compensarla con la sua energia complementare. In questo caso, avendo a che fare con un'Acqua yang, possiamo e, di fatto, già lo facciamo, integrare la sua energia dirimpettaia, il fuoco yang, l'energia solare per eccellenza. Portare nelle nostre case la luce, il fuoco, alberi sempreverdi (garanti di continuità), decorazioni oro e rosse (colori legati al sole e all'abbondanza), arance e mandarini (dei piccoli soli di cui ci cibiamo e circondiamo in questo periodo), doni, cibo, ci aiuta a riconnetterci con la fondamentale percezione che la notte non dura per sempre, che sotto la brina e il gelo la vita continua, sotterranea, con la promessa di tornare a mostrarsi, a suo tempo, come ogni anno.
[1] Questo fenomeno, noto con il nome di notte polare, ha una certa variabilità in base alle coordinate specifiche dei luoghi. Se vi interessa, su questo sito potete trovare le ore di luce per ogni località https://www.juzaphoto.com/destinazioni.php?l=it&d=capo_nord&view=calendar
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